domenica 26 gennaio 2025

Il fascino avvolgente della Tosca

Il 18 dicembre 2024, il nostro regalo invece che stare sotto l’albero lo abbiamo scartato e gustato prima, in una location nuova e magica per noi ragazzi e ragazze: il Teatro Petruzzelli.  Subito, con l’apertura del sipario abbiamo avuto la sensazione che il palco si animasse. Ci siamo sentite trasportate in una realtà diversa dalla nostra, sicuramente più affascinante. Stiamo parlando della Tosca, un’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini. 

Ci riteniamo delle privilegiate per aver potuto fruire di un’opera così famosa e importante del nostro repertorio lirico. Fin da subito la nostra attenzione è stata attratta dalle luci soffuse presenti in scena; i marmi lucidi e le colonne, che sembravano portare il peso di secoli di storia, hanno creato un’atmosfera evocativa di mistero, ma allo stesso tempo di magnificenza. Come se ogni muro divisorio del Petruzzelli fosse impregnato del suono delle voci degli artisti che hanno dominato la scena.

La trama, fitta e complessa si è elevata, fino a raggiungere i nostri cuori colmi di emozioni e sentimenti.

Il personaggio della Tosca è stato per noi come una fiammella pronta a diventare un fuoco ardente, che ci ha travolto con le sue passioni e con il suo amore ardente. La sua passione per Cavaradossi era tangibile.

Il Direttore d'Orchestra ci ha conquistato e ci è sembrato un capitano che guida la sua nave e doma le onde con la musica, perfettamente amalgamata con l’interpretazione degli attori in scena.

Abbiamo provato tanta ammirazione nel vedere come ogni parola, ogni gesto degli attori riuscisse a trasmettere una verità così potente e complessa. La passione che mettevano nel loro ruolo sembrava avvolgere l'intero pubblico, ci ha condotto in un altro mondo, in un’altra epoca, con  emozioni crude, ma anche pure. È stato meraviglioso godere del teatro immerso nel buio, di vivere l'attesa palpabile nell’aria. Quando le luci si sono accese, abbiamo avuto la sensazione di entrare in un’altra dimensione, come se il confine tra realtà e finzione si fosse dissolto in un istante. La performance ha suscitato in noi una serie di emozioni contrastanti, tutte però unite dall'intensità con cui ogni singolo momento veniva portato in scena. Fin dal primo atto, ci siamo sentite catturate dalla forza dirompente delle parole. Ogni battuta, ogni silenzio sembravano costruire un ponte invisibile tra gli attori e noi. 

Non è stato solo il dramma dei personaggi a risuonare e a coinvolgerci, ma la sensazione di una realtà troppo immensa per essere affrontata e vinta. L’incapacità di Tosca di fermare il suo destino, la sua disperazione che ha travolto tutto e tutti ci ha lasciato paralizzate. Anche il breve silenzio sul palco sembrava urlare il dolore e sul finale l’aria densa di angoscia ci ha colpito, come una freccia, dritto al cuore.

Alla fine dell’opera lirica ci siamo solo guardate e non abbiamo potuto commentare perché le emozioni avevano preso il sopravvento su di  noi.

Gabriella Carol Vitale e Claudia Frappampina

Casse 3^G

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Noi studenti della Scuola Secondaria “Don E. Montemurro” abbiamo avuto la possibilità di assistere, presso il Teatro Petruzzelli, alla rappresentazione della Tosca, opera lirica di Giacomo Puccini.

La visione di questo spettacolo ci ha invogliato a riflettere non solo sull’amore che, seppur forte e puro, può portare a scelte tragiche, ma ci ha aiutato a pensare anche alle conseguenze delle nostre azioni e alla fragilità dell’animo umano.

Questa esperienza è stata davvero incredibile ed emozionante!!! Appena entrati nell’affascinante struttura del Teatro Petruzzelli, siamo stati avvolti da un’atmosfera di maestosità storica e bellezza architettonica.

Tosca è la protagonista e sacrifica la sua vita per amore. È una cantante dalla personalità vulnerabile, coinvolta in un amore segreto con il pittore Cavaradossi, un uomo con l’obiettivo di aiutare i ribelli politici nemici della polizia.

L’inizio dello spettacolo ha portato con sé un profondo silenzio. Le scenografie realistiche e curate nei minimi dettagli, il canto travolgente e l’intensità delle melodie prodotte dall’orchestra hanno reso questo luogo magico, suscitando in noi emozioni contrastanti.

La storia di un amore segreto, intenso e appassionato tra Tosca e Cavaradossi, le scene di tensione, l’intreccio delle loro voci ci hanno fortemente coinvolti. Grande tensione e compassione abbiamo provato all’arresto del pittore, ordinato dal barone e capo della polizia Scarpia, anch’egli innamorato della bellissima Tosca. 

Siamo all’atto secondo, le forti emozioni trasmesse dai personaggi risultano in perfetta sintonia con le note intense e drammatiche che risalgono dall’orchestra. Mentre la cantante è tormentata e manipolata dal capo della polizia, il suo amato viene torturato; in quel momento la platea è completamente rapita dalla dedizione di Tosca verso il suo amato, la quale, accortasi che Scarpia non ha intenzione di rispettare 
l’accordo, decide di agire e con grande coraggio lo uccide e fugge per cercare di salvare Cavaradossi. L’ambientazione di palazzo Farnese e i costumi del clero hanno reso, per noi ragazzi, l’opera ancora più coinvolgente.

Nell’ultimo atto, sui bastioni di Castel Sant’Angelo, l’emozione giunge all’apice. Mario Cavaradossi è sicuro di non rivedere la sua amata e, aspettando la sua esecuzione intona la famosa “E lucevan le stelle”. Il finale è tragico, Tosca si rende conto che Cavaradossi è stato giustiziato; disperata, decide di unirsi a lui nella morte gettandosi dalla sommità di Castel Sant’Angelo.

Vorremmo ringraziare i docenti per averci dato questa opportunità e il Teatro Petruzzelli per aver aperto le porte agli studenti. È un’esperienza che rimarrà scolpita nella nostra memoria.

Marilù Lucarelli ed Emma Manfredi  

Classe 3^D




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