Come le fake news infiltrano le testate
Siamo ormai giunti al termine di quest’anno scolastico, che ci ha visto protagonisti di numerose attività interessanti. Una di queste è stata quella svolta il 25 marzo da alcune classi dell’I.C. Montemurro, (1^D, 3^D, 3^B, 3^H) che hanno partecipato al workshop “Plastica sostenibile: oltre le fake news” organizzato da Scuolattiva - Avvenire - Generazione POP-UP – COREPLA, tenuto da un giornalista di Avvenire. Questo evento ci ha dato l’opportunità di conoscere il lavoro che c’è dietro ad un giornale e in particolare come si realizza la prima pagina di un quotidiano.
LA STRUTTURA DELLA PRIMA PAGINA DI UN GIORNALE
La prima pagina è la vetrina del giornale; è sempre stato così, ma nel corso del tempo il formato dei quotidiani si è ridotto e anche le prime pagine sono cambiate. Prima c’era più spazio, e si preferiva avere pochi titoli e articoli scritti in caratteri fitti, in modo che non fosse necessario farli “GIRARE” nelle pagine interne. Oggi i giornalisti sono affiancati da esperti di grafica nella impaginazione; i giornali cercano di presentarsi al lettore con una identità riconoscibile e sono molto più attenti all’equilibrio generale della composizione e alla leggibilità; si fa un largo uso del colore, di fotografie di effetto e vignette satiriche. Una novità è data dalla comparsa della tecnica delle “CIVETTE”: titoli più numerosi seguiti da poche righe di testo, che rimandano agli articoli contenuti in altre parti del giornale. Nessuno potrà accusare il direttore, che ha fatto quest’ultima scelta, di aver volutamente nascosto una notizia
importante. Ma si può essere certi che la maggior parte dei suoi lettori non l’avrà neppure notata. Pochi, infatti, vanno oltre una rapida scorsa dei titoli principali e leggono un giornale da cima a fondo. In alto si trova la testata, ovvero il nome della casa redattrice; al di sotto si trova il sottotitolo e ancora più giù il titolo dell’articolo, ai lati ci sono le spalle ed in mezzo il SOMMARIO (che riassume brevemente l’argomento di cui si parla). L’ARTICOLO DI APERTURA è quello più importante, mentre l’articolo di fondo è più breve, quasi secondario. Nella parte finale della pagina compaiono gli SPONSOR e le PUBBLICITA’.
LA REDAZIONE DEL GIORNALE
La redazione giornalistica rappresenta il cuore pulsante dell'universo dell'informazione. Dietro ogni articolo, reportage o servizio fotografico, c'è un insieme di professioni e ruoli che lavorano in sinergia per portare al pubblico informazioni accurate e tempestive. Al centro di tutto, spesso troviamo il caporedattore. Questa figura rappresenta il vero timoniere del team. Ha il compito non solo di gestire e coordinare l'intera squadra, ma anche di decidere quali notizie meritano di essere pubblicate e in che modo. Sul campo, invece, operano i giornalisti reporter. Essi sono responsabili della raccolta delle notizie, attraverso interviste, partecipazione a conferenze stampa e indagini su argomenti di interesse. Sono loro che vivono in prima persona gli eventi, trasformando poi le informazioni in narrazioni coinvolgenti e obiettive. Ma non tutti i giornalisti hanno un approccio generalista. Esistono infatti i giornalisti specializzati, figure che si concentrano esclusivamente su specifici settori, come la politica, l'economia, lo sport o la cultura. La loro profondità di analisi e conoscenza in un determinato ambito garantisce un'informazione dettagliata e di alta qualità. Allo stesso modo, non si può sottovalutare l'importanza delle immagini nell'ambito giornalistico. I fotografi e i videografi giocano un ruolo cruciale, catturando immagini e video che spesso comunicano emozioni e contesti in modo ancora più efficace delle parole. E una volta raccolte e scritte tutte queste informazioni, prima della loro pubblicazione, interviene il correttore di bozze. Questo professionista assicura che il testo sia privo di errori, garantendo coerenza stilistica e veridicità dei contenuti. Nell'era digitale, poi, la presentazione delle notizie assume un ruolo sempre più centrale. I grafici e i Web Designer si occupano di rendere accattivante l'aspetto visivo delle informazioni, curando ogni dettaglio. Infine, in un mondo dove i social media dominano, il Social Media Manager diventa fondamentale. Questa figura si preoccupa di diffondere le notizie attraverso i vari canali, dialogando con il pubblico e rimanendo sempre aggiornato sulle ultime tendenze. In conclusione, la redazione giornalistica è un mondo complesso e affascinante, in cui ogni professionista contribuisce in maniera essenziale al prodotto finale. E conoscendo meglio questi ruoli, possiamo apprezzare ancora di più il duro lavoro che sta dietro ogni notizia che leggiamo o ascoltiamo.
L'AI: L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Nel panorama dell’informazione globale, l’intelligenza artificiale svolge un duplice ruolo come generatore di Fake News e strumento di contrasto alle stesse. Proponiamo allora alcune azioni pratiche che le aziende possono adottare per resistere alla diffusione di Fake News, tra le quali:
l’implementazione di verifiche interne basate su strumenti di AI avanzata per monitorare e filtrare le informazioni prima della pubblicazione;
l’investimento sulla formazione del personale, con programmi di alfabetizzazione mediatica per migliorare la capacità di identificare contenuti manipolati;
la collaborazione con organismi indipendenti di FACT-CHECKING;
la promozione e l’adozione di standard di trasparenza nel trattamento dei dati e delle informazioni.
L’AI, specialmente negli ultimi anni, ha acquisito notevoli capacità che possono essere utilizzate anche per generare Fake News, ossia notizie false o ingannevoli create per manipolare opinioni o altri scopi. Questa capacità deriva principalmente dai modelli di linguaggio avanzati e da altre tecnologie basate sull’AI. L’AI può, infatti, generare Fake News grazie a diverse tecniche avanzate. Modelli di linguaggio naturale come CHAT GPT possono creare testi realistici e persuasivi che imitano lo stile giornalistico, mentre tecnologie come i DEEPFAKE generano immagini, video e audio manipolati, rendendo notizie false ancora più credibili. La produzione di contenuti può avvenire in modo rapido e automatizzato, permettendo la diffusione capillare su larga scala. Sui Social Media, infatti, sono state generate con l’AI, immagini false su celebrità solamente per ricevere visualizzazioni. Questo fenomeno viene chiamato “HYPE”.
LE FAKE NEWS (approfondimento sulla plastica)
Le Fake News – note in italiano come bufale, notizie false, notizie fasulle o pseudonotizie - sono delle informazioni false o fuorvianti che possono essere divulgate attraverso qualsiasi media allo scopo di produrre misinformazione o disinformazione. Esempi di bufale possono essere articoli o pubblicazioni su reti sociali, redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte, resi pubblici con il deliberato intento di disinformare, di creare scandalo attraverso i mezzi di informazione oppure di attirare clic su Internet.
Gli strumenti utili alla diffusione delle pseudonotizie possono essere molteplici. Nelle società dell'informazione sono principalmente veicolate dai mezzi di comunicazione di massa, ovvero le emittenti televisive e le testate giornalistiche, tuttavia, con l'avvento di Internet, è aumentata la loro condivisione per mezzo di media sociali e da parte di attori estranei all'infosfera, come gli influencer, i personaggi dello spettacolo e persino i politici. Esistono più tipologie di bufale e diversi possono essere i motivi per i quali vengono fabbricate e diffuse, tra i quali figurano la guerra dell'informazione e la propaganda. Per esempio, durante la videoconferenza alla quale abbiamo assistito, abbiamo realizzato una simulazione di una prima pagina di giornale che riportava una delle tante Fake News sulla plastica. Ci siamo divisi in gruppi scegliendo una notizia falsa per ognuno e in un’ora abbiamo creato e decorato un cartellone a mo’ di prima pagina. Il nostro gruppo ha scelto la Fake News “Gli oggetti riciclati sono di scarsa qualità”. Adesso approfondiamo…
Quando si parla di imballaggi in plastica sono ancora tanti i luoghi comuni e i falsi miti da sfatare. Riguardo al loro riciclo, per esempio, è diffusa la convinzione che il processo comporti un tale deterioramento delle qualità e delle prestazioni del materiale da permetterne un riutilizzo sempre e solo in applicazioni meno “nobili” rispetto a quelle di partenza. In realtà le tecnologie di riciclo oggi a disposizione, permettono di ottenere materia prima seconda (MPS) con caratteristiche pressoché equivalenti al polimero vergine. Può essere quindi reintrodotta nel ciclo produttivo sia per applicazioni diverse da quelle originali sia per dare vita a un prodotto di uguale funzione. Un esempio è l’innovativo riciclo “Bottle to Bottle”: da una bottiglia in PET avviata alla raccolta differenziata può nascerne una nuova con le stesse prestazioni realizzata al 100% in R-PET (PET riciclato).
L’aspetto piacevole e sorprendente di questa lezione è stato il paradosso che ci è verificato: dare risolto ad una notizia falsa, per far accadere il contrario. Infatti, non è stata una classica lezione che insegna a vietare il consumo eccessivo della plastica, ma affermando il contrario ci aiuta a scoprire una Fake News e a conoscerne tutte le caratteristiche. E’ doveroso inoltre aggiungere che questa attività comprende anche la distribuzione di un inserto mensile del quotidiano Avvenire, che ogni volta ha affrontato tematiche di attualità vicine a noi giovani.
Consigliamo a tutte le classi la bellissima esperienza che ci hanno fatto vivere i nostri docenti aderendo a questa esperienza davvero innovativa.
Grazie per il tempo dedicato!
Casareale Barbara
Dipalma Silvia
Tritto Carola
Valenzano Lara Pia
Classe 1^D
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