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martedì 4 giugno 2024

Angelina, la malanima seducente di Franca Cicirelli

Sabato 1 giugno gli alunni della classe 2^C hanno incontrato Franca Cicirelli, l’autrice del romanzo “Le sorelle Sblendorio”. Di seguito la recensione del libro.

Una storia di 152 pagine di amore e odio, ma solo quest’ultimo cresce senza mai fermarsi. Tutto inizia con due morti, una si può dire in condizioni normali, mentre l’altra piuttosto bizzarra: entrambe persone appartenenti alla chiesa di una piccola città, e tutto a causa di un normale banco, quello delle sorelle Sblendorio, il cui nome spaventa tutti. Fanciulle le cui vite sono ormai spente, eccetto quella della primogenita. La storia dipinge i diversi personaggi in vari modi sin dall’inizio. Ad esempio, Angelina (la primogenita), una creatura bella ma senza cuore, strappatole sin dalla nascita e costretta a vivere così, oppure le sue tre sorelle minori, Alina, Annetta e Agostina, ritratte come creature sole, consolate soltanto dall’affetto datosi a vicenda.

Il dottor Giannelli, un medico che prende le vesti di un detective e vuol risolvere il mistero, riuscirà man mano a ricomporre i pezzi del puzzle, fino a giungere ad una conclusione: non è tutto oro ciò che luccica. 

Ambientata nel dopoguerra, questa storia narra di varie persone che provano a rimettere le loro vite insieme, riflettendo sul loro passato e sugli avvenimenti accaduti. 

Uno dei personaggi più interessanti è sicuramente Angelina, confinata fin dall’infanzia e costretta a badare a se stessa senza l’aiuto di nessuno, riuscendo ad andare avanti nonostante la Morte le giri intorno e rendendola uno dei personaggi più reali del racconto. In un piccolo paragrafo viene raccontato in breve il carattere della primogenita: “Il potere di seduzione della primogenita non derivava dalla malasorte e dalle dicerie che le avevano cucito addosso, ma da una furia che non temeva giudizi e costrizioni. Angelina aveva scelto ogni sua azione e agiva per passione…”. Angelina è descritta come una donna indipendente, questo probabilmente dovuto all’essere cresciuta da sola, a far marcire il suo animo, seppur descritta come una donna elegante che potrebbe usare il potere della seduzione per legare le persone ad una catena e non lasciarle più andare. Nella pagina seguente a questo paragrafo vi è una lettera scritta da Angelina per Annetta, e l’ultima frase recita: “Ti auguro di essere felice, non ci sono tiranni, se non li vuoi creare per un tuo bisogno di incatenarti e mendicare amore. Vivi e vai libera.”

Seppur il tempo trascorso da sola e l’aridità dei sentimenti che la circondano, Angelina mostra che a lei importa delle sue sorelle, questo però nascosto dagli “occhi come spilli…e brutti pensieri”.

Clelia Ciaccia

Classe 2^ C

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