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venerdì 13 maggio 2022

Il dialetto: la lingua del popolo

In tutte le regioni del mondo, si parla il dialetto. Esso rappresenta le nostre radici, l’espressione di un popolo, l’eredità della nostra storia. Cambia da città a città e ci colloca in un determinato luogo. Non solo! Esso fa parte del nostro bagaglio culturale e deve essere tramandato di generazione in generazione. 

Per comprendere bene le sue origini, bisogna individuare il tipo di dialetto e collocarlo nel suo “sottogruppo”. Il dialetto gravinese, infatti, fa parte del dialetto pugliese “centrale” essendo una variante del barese. La provenienza del nostro dialetto ha un innesto fra lingua greca e latina, ovvero il volgare o dialetto dei nostri avi. 

Da nord a sud dell’Italia sono stati numerosi, nella storia, i poeti e gli autori che hanno scritto testi in dialetto con ottimi risultati: Cortese, Maggi, Goldoni, Trilussa… Dunque, è di fondamentale importanza creare un dizionario etimologico della lingua italiana e dei suoi dialetti. Un vocabolario in cui ogni parola viene studiata partendo dalle sue radici linguistiche e storiche. Questo è l’obiettivo che i nostri concittadini linguisti devono porsi, in quanto tutte le città d’Italia dispongono di una bibliografia dialettale. Gravina presenta una grave lacuna in tal senso.

“Il contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua realtà”. Questo scrisse Pierpaolo Pasolini racchiudendo in poche parole l’importanza di questa lingua per un popolo. 

Riporto qui di seguito una tabella con i più famosi proverbi e detti popolari gravinesi.


Nicolangelo Mastrodonato



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